IL GRUPPO ELEUSIS AL TEMPO DEL VIRUS
Questo è un tempo difficile.
Un tempo duro.
Un tempo di crisi.
Distanza, abbandono, solitudine…
Queste cose sta portando con sé questo periodo.
E lasceranno segni.
Forse non indelebili, ma profondi.
Difficili da rimuovere o dimenticare.
Essere allontanati dai luoghi della nostra quotidianità, osservare con diffidenza la vicinanza dell’altro, forse addirittura aver paura della sola presenza.
Ci viene chiesto di non riunirci, di non stare vicini, di non toccarci.
Ed è necessario che sia così.
Lo sappiamo.
Lo abbiamo capito.
Ma che succederà poi?
Quali conseguenze porterà tutto questo?
La sensazione diffusa di insicurezza e paura latenti rischiano di generare conseguenze potenzialmente peggiori del COVID 19.
E queste conseguenze si chiamano diffidenza, pregiudizio, confusione…
Esattamente l’opposto degli obiettivi minimi di qualsiasi equilibrata convivenza di ogni comunità umana.
Quando è iniziata l’epidemia in Italia, il Gruppo Eleusis si stava prendendo cura della formazione e dell’educazione di circa cinquemila persone, bambini dai nidi alla primaria, adolescenti, adulti, anziani, professionisti, volontari…
Poi ci siamo dovuti fermare.
Separare dalle nostre persone.
Allontanarci da loro.
Ci è costato moltissimo dover dire che rispettavamo le Istituzioni e i consigli dei sanitari.
È stato un gran peso dover rifiutare le innumerevoli proposte che ci sono arrivate di “incontrarci fuori da scuola”, di “vederci di mattina”…
È stato un peso perché per noi stare insieme all’altro è una Scelta.
È La Scelta.
E avremmo desiderio di continuare a lavorare con tutti i nostri gruppi.
Per noi è un dolore questo stop forzato.
Non lo percepiamo come riposo o vacanza.
Tutto quello che stiamo vivendo è solo una cosa: brutto.
Ma in questo caso noi ci sentiamo investiti della responsabilità di salvaguardare la salute delle donne e degli uomini, dei ragazzi e delle ragazze, delle bambine e dei bambini che ci hanno scelto per fare un pezzo di strade insieme.
Quindi ci fermiamo.
Rispettosamente.
Sospendiamo tutte le nostre innumerevoli attività.
E ci teniamo a ribadire che non lo facciamo per motivi logistici o organizzativi.
Non ci mancano gli spazi e i tempi per accogliere le persone.
Non ci manca il coraggio di abbracciarle una per una.
Lo facciamo perché vogliamo bene ai nostri.
Li proteggiamo, per come possiamo.
E ci teniamo pronti.
Ci teniamo pronti con tutti i nostri amici allievi, insegnanti, famiglie, Istituzioni pubbliche e private…
Ci teniamo pronti per riprendere il cammino di sempre.
Ci vediamo là.
Emanuele Faina - primo fra i pari del Gruppo Eleusis